Requisiti Per Aprire Un Compro Oro

Negli ultimi tempi in tutti noi è scattata una forte curiosità per il proliferare di negozi con una vistosa insegna “COMPRO ORO” e per la grande diffusione di volantini e manifesti pubblicitari che promuovevano questo tipo di negozi, ad ogni angolo delle nostre città.

Molti di noi si sono chiesti in cosa consistessero queste attività e in cosa differissero rispetto alle normali oreficerie.

Le domande più frequenti erano: vendono o comprano oro? Posso portare il mio oro e ricevere il valore in contanti? Posso comprare oggetti d’oro nuovi o usati?

La grande confusione iniziale man mano si è chiarita. L’attività di questi negozi si basa in effetti sul principio a cui si ispiravano i banchi dei pegni di una volta: si può portare oro usato e ricevere in cambio denaro in contanti.

Ma gli attuali negozi “compro oro” offrono in effetti servizi che vanno aldilà di una semplice compravendita di oro usato.

Se guardiamo l’insieme delle attività possiamo dire che questi negozi hanno il compito di fare da intermediari tra i privati, i grossisti e le società che si occupano di fusione di metalli preziosi.

Pertanto i loro fornitori sono anche i loro clienti: ciò riduce il problema che hanno altre attività commerciali, cioè di reperire i propri clienti, e diminuisce il rischio d’impresa, specialmente se l’attività viene situata in zone centrali della città o in luoghi di grande passaggio.

Ma quali sono i requisiti necessari per intraprendere un’attività di questo tipo?

Per avviare un negozio per la compravendita dell’oro basta un investimento contenuto: inizialmente serve solo una liquidità sufficiente a pagare quegli oggetti che i privati portano per la vendita e non tratta di grosse somme difficili da reperire.

Oltretutto il rischio di avere merce invenduta è molto scarso, poiché in genere le società che raccolgono l’oro stipulano con il negozio apposite convenzioni per regolamentare sia il ritiro che il pagamento immediato dell’oro.

Non sono necessari conoscenze particolari, in quanto l’esperienza si può acquisire facilmente sul campo.

Se si vuole essere più tranquilli ci si può affiliare a un franchising di compravendita di oro che provvede anche alla formazione di ci vuole avviare l’attività.

Se poi si vuole avere più garanzia di visibilità si può avviare il negozio all’interno di uno di quei mercatini dell’usato, anche per catalizzare l’attenzione di più tipi di clientela.

L’attività del negozio di compravendita dell’oro si differenzia da quella di un’oreficeria perché acquista esclusivamente oggetti usati, che poi rimette in vendita come prodotti alla propria clientela, o come oggetti destinati alla fusione.

Nell’aprire l’attività c’è da considerare anche un altro fattore che “riabilita” questo lavoro rispetto al solo “guadagno”, specialmente agli occhi di chi è attento a tematiche ambientali: il riciclo dell’oro, un tema di natura ecologica.

Infatti il risparmio ecologico del recupero di oro usato limita il danno di alcune zone della terra e evita l’uso di cianuro per l’estrazione dell’oro.

La salvaguardia dell’ambiente è importante al punto che alcuni istituti per la ricerca promuovono il recupero di oro anche da componenti elettronici di computer o di cellulari.

Dal punto di vista della clientela oggi il prezzo dell’oro è ai massimi storici e questi negozi offrono un servizio di pagamento immediato in contanti dell’oro usato, al prezzo di mercato, che fa gola a chiunque abbia la necessità di denaro liquido in breve tempo e possegga oggetti d’oro non più usati e conservati in un cassetto.

La maggior parte dell’oro acquistato viene poi venduto, senza l’obbligo di IVA, come rottami o come gioielli da fondere o da trasformare in laboratorio.

Se l’oro invece è venduto a un grossista o a un fabbricante, per l’IVA si adotta il sistema “reverse charge“. Inoltre è illegale vendere oro usato alla società di fusione direttamente, se non si ha la relativa autorizzazione.

Il guadagno derivante dall’attività di questi negozi varia in funzione di quanto l’oro è quotato in borsa, ma mediamente il prezzo di acquisto dell’oro dal cliente differisce da quello che si realizza di 2 o 4 euro ogni grammo d’oro.

Ovviamente il guadagno cresce se i gioielli usati sono venduti ai privati direttamente: in questo caso si può arrivare anche a 10 o 12 euro per grammo.

Se si desidera avviare un attività di questo tipo occorre conoscere ovviamente quali sono i necessari requisiti che ora andiamo a vedere nel dettaglio.

Bisogna chiaramente seguire un determinato iter di tipo burocratico e ottemperare ad alcuni obblighi di legge.

Se si vuole solo rivendere l’oro a grossisti o a intermediari, oppure vendere direttamente a privati, c’è l’obbligo di chiedere un’autorizzazione alla questura della città e di fare una comunicazione di inizio attività al proprio Comune.

Se invece si vuole vendere a società di fusione, si devono rispettare gli obblighi e i vincoli che sono stati previsti dalla legge 7/2000.

Ovviamente è necessario aprire una opportuna partita IVA, avere la fedina penale pulita e i requisiti di onorabilità.

Quando si ritira l’oro usato dai clienti che richiedono la vendita, bisogna richiedere che siano maggiorenni e aventi un documento valido di riconoscimento, che va registrato.

Non si può inoltre rivendere l’oro acquistato prima che siano trascorsi 10 giorni dall’acquisto e registrazione, per permettere eventuali controlli della finanza. In genere conviene far firmare al cliente un piccolo contratto che solleva il gestore del negozio da ogni responsabilità riguardante eventuali oggetti rubati. Per iniziare l’attività serve un locale anche piccolo, con una vetrina non trasparente per la privacy di chi vi entra. I sistemi per la sicurezza sono fondamentali: serve una parete antisfondamento per la separazione dal pubblico, allarmi efficaci, una video sorveglianza e una cassaforte.

Occorre anche una bilancia di precisione e piccoli oggetti quali una lente di ingrandimento, una pinzetta e prodotti che permettono la valutazione della qualità dell’oro e dell’argento. L’impegno di lavoro giornaliero non è alto, basta un minimo di sei ore al giorno, nelle fasce orarie che si ritengono opportune.