Fusione oro e realizzazione lingotti
L’oro è da tempo immemore conosciuto come uno dei metalli più preziosi e pregiati, utilizzato non solo per la creazione di gioielli, monili e oggetti di arredamento, ma anche per la realizzazione di materiale elettrico, elettronico, medicale, ecc.
Infatti l’oro è conosciuto per le sue qualità che lo rendono unico e versatile: si tratta infatti di un metallo di transizione tenero, pesante, duttile e malleabile.
Una delle sue caratteristiche principali è la capacità di essere inattaccabile dalla quasi totalità dei composti chimici; infatti reagisce solo all’acqua regia (miscela di acido nitrico e acido cloridrico).
Proprio la sua sostanziale inerzia chimica lo ha reso da sempre perfetto per impiegarlo nella produzione di monete, gioielli e tanti altri prodotti, dal momento che non lo scalfiscono né minimamente modificano il calore, l’umidità, l’aria, l’acqua.
Si presenta sotto forma di pepite, grani e pagliuzze di colore giallo, ma spesso l’oro (soprattutto nella gioielleria) si può trovare in colori diversi: ciò dipende dalla presenza di ulteriori metalli che ne variano la colorazione per mero uso estetico.
Ad esempio l’oro rosso è caratterizzato dalla contestuale presenza di rame, mentre quello rosa presenta sia rame che argento che ne smorza la colorazione.
L’oro blu invece è caratterizzato dalla presenza di ferro e l’oro bianco presenta argento, nichel o palladio.
L’oro è caratterizzato anche da una ottima conducibilità elettrica, che lo rende perfetto per la realizzazione di componenti elettrici ed elettronici; inoltre la sua inattaccabilità da parte degli agenti esterni lo rende perfetto anche per funzioni di isolamento come accade ad esempio nel caso delle navicelle spaziali.
Il vasto impiego dell’oro in più settori, grazie alla sua versatilità, permette di capire come molti degli oggetti di cui siamo in possesso siano caratterizzati da una presenza di oro.
Basti pensare che senza possedere dei lingotti, delle monete preziose oppure gioielli di valore, ognuno di noi ha un patrimonio di oro di cui non conosce l’esistenza.
Infatti qualsiasi smartphone, tablet, computer, forno a micro onde e tanto altro ancora presenta delle quantità seppur minime di oro di cui in molti non sono a conoscenza e nel momento in cui ci si sbarazza di quei prodotti, magari semplicemente gettandoli nei cassonetti dei rifiuti, si perde un piccolo capitale.
Negli ultimi anni infatti molte aziende si stanno specializzando nel recupero dell’oro dal materiale elettrico ed elettronico, effettuando una raccolta differenziata di questi componenti al fine di entrare in possesso dell’oro contenuto all’interno.
Si tratta certamente di un business per queste attività, ma è anche bene sottolineare la funzione sociale di questo nascente settore poiché permette di limitare l’inquinamento, ma anche di rimettere in giro oro già estratto ed utilizzato, evitando di alimentare il settore estrattivo troppo spesso caratterizzato da uno sfruttamento selvaggio dei lavoratori e delle aree attigue alle cave e miniere da cui si estraggono i filoni auriferi.
Basti pensare che per estrarre oro vengono spesso utilizzati materiali chimici estremamente inquinanti ed esplosivi dannosi per l’ambiente, oltre ad esporre i lavoratori a rischi eccessivi per la salute dati anche i turni massacranti di lavoro.
E’ quindi chiaro che l’oro non sia presente solo nei gioielli, nei lingotti, nelle monete preziose, ma in tantissime altre applicazioni di uso quotidiano.
Si tratta di oro che può essere riutilizzato e recuperato attraverso specifici processi di fusione attraverso i quali coniare nuovi lingotti o dare vita a nuovi gioielli e a tante altre applicazioni.
Come si recupera l’oro?
Intanto bisogna immediatamente capire come fare e a chi rivolgersi nel momento in cui si vuole fondere il proprio oro per entrare in possesso, ad esempio, di un lingotto.
L’oro infatti è da sempre un bene rifugio, data la sua stabilità in termini prezzo al grammo, ed in conseguenza di ciò nei periodi di crisi si tende a crearsi una sorta di assicurazione investendo sul metallo giallo.
Un privato non può rivolgersi direttamente ad una fonderia per creare il proprio lingotto personale da gioielli, monete o altro materiale contenente oro che si vuole fondere.
Questa restrizione è stata determinata per legge, onde evitare che ladri e rapinatori possano sbarazzarsi velocemente della refurtiva entrando in possesso di un lingotto nuovo di zecca.
Ecco che allora il privato deve riferirsi ai compro oro: saranno questi ultimi a prendere in carico il metallo prezioso e a girarlo alle fonderie che ne faranno un lingotto.
Il compro oro non è dunque solo un’attività specializzata nell’acquistare i preziosi che una persona reca loro, ma può essere anche un intermediario per il servizio di fusione del metallo prezioso.
L’oro rimane per legge dieci giorni a disposizione delle autorità per eventuali controlli e poi può essere girato alle fonderie.
Come avviene la fusione dell’oro?
La fusione dell’oro è tutto fuorché una tecnica recente. Infatti è conosciuta da centinaia di anni, per quanto con il passare del tempo sia stata sempre affinata grazie all’utilizzo di nuove sostanze e strumentazioni più moderne.
All’inizio, l’oro veniva semplicemente martellato su una incudine allo scopo di schiacciarlo e poi lavorarlo, mentre nel momento in cui è stata scoperta la temperatura di fusione dell’oro, si è proceduto a lavorarlo solo così.
Per prima cosa, per fondere l’oro, è necessario avere a disposizione un forno capace di raggiungere almeno i 1064 gradi: si tratta infatti della temperatura in cui i legami tra gli elementi che formano l’oro iniziano a cedere, trasformando il metallo prezioso dalla sua forma solida a quella liquida.
Il processo di fusione avviene all’interno di un grande recipiente metallico chiamato crogiolo, all’interno del quale sono versate anche minime quantità di salnitro e di borace.
Il salnitro aumenta la liquidità del materiale fuso, mentre la borace aiuta a diluire l’oro e ad evitare l’ossidazione.
Una volta che l’oro ha raggiunto la temperatura di fusione e risulta perfettamente liquido, è il momento di estrarlo dal crogiolo per inserirlo all’interno di appositi contenitori chiamati staffe.
Le staffe sono specifici contenitori di grafite o ghisa che vengono preventivamente unti con olio di lino, affinché risulti più facile staccare l’oro una volta che si sarà nuovamente solidificato.
Il tempo trascorso tra il momento in cui l’oro fonde ed il momento in cui viene girato nella staffa deve essere il minore possibile, dal momento che il metallo giallo tende molto velocemente a risolidificarsi e quindi a creare delle stratificazioni che renderebbero impuro e non gradevole alla vista il risultato finale.
Una volta che l’oro versato nella staffa diventa solido, si forma il lingotto, ma il processo non è ancora ultimato.
Infatti il lingotto in questo momento risulta ancora carico di impurità che devono essere eliminate e lo si fa attraverso un processo di purificazione in acido solforico.
Attraverso un bagno nell’acido solforico, l’oro raggiunge quel colore giallo brillante tipico dei lingotti.
Ultimo processo di lavorazione dell’oro è l’affinazione e si effettua solitamente per quei lingotti che si presentano con un livello di purezza di almeno settecento millesimi.
Si utilizza un composto l’acqua regia (come detto un composto di acido nitrico e acido cloridrico in rapporto di uno a tre) che permette di ottenere un livello di purezza ben più alto, fino a raggiungere quasi i mille millesimi di purezza.
Si tratta in pratica di oro puro.
Si può anche decidere di non trasformare l’oro che si reca ai compro oro in un lingotto, ma in un nuovo gioiello.
In tal caso il procedimento di fusione rimane comunque lo stesso, però sarà necessario un passaggio finale in cui l’oro fuso non viene inserito nella staffa e trasformato in lingotto, ma reso disponibile ad un esperto orefice in grado di modellarlo a temperature di fusione per creare un nuovo prodotto.
Ci si può fidare dei compro oro e delle fonderie?
Una delle domande più frequenti, che ogni possessore di gioielli o preziosi si domanda e poi rivolge ai compro oro, è se ci si può fidare delle fonderie.
Si ha sempre la paura che il proprio oro possa non essere quello che poi viene restituito sotto forma di lingotto o di nuovi preziosi, oppure che non venga restituito del tutto.
Ecco perché i compro oro e le fonderie mettono a disposizione un sistema di telecamere a circuito chiuso cui il proprietario dell’oro può accedere per visualizzare in diretta tutto il procedimento di fusione dell’oro, essendo così perfettamente consapevole del fatto che tutto l’oro ceduto viene fuso e poi restituito come lingotto o altro prodotto.