Trasformare l’oro in contanti

Mida ne sapeva qualcosa e voleva trasformare tutto in oro e noi ora vogliamo trasformare l’oro in contanti.

In tempi difficili come questi, tempi in cui molte famiglie fanno fatica a far quadrare i conti e qualche volta a mettere insieme il pranzo con la cena, l’oro è un rifugio e un miraggio.

Per coloro che temono l’andamento economico attuale, che vedono l’incertezza degli investimenti e non sanno decidere quali intraprendere e a quali rinunciare, detenere un po’ d’oro è considerato certamente una forma di garanzia e di sicurezza.

Regalare gioielli è sempre stato un gesto estremamente apprezzato poiché, in genere, un gioiello “è per sempre”, e tende non solo a conservare il proprio valore ma ad acquisirne nel tempo.

Vecchi gioielli, anche rotti, fuori moda, inservibili, possono essere venduti a prezzi interessanti in cambio di denaro contante presso i cosiddetti “Compro Oro” che tutti conosciamo, data l’eccezionale diffusione che hanno avuto nel nostro Paese negli ultimi anni.

Negli ultimi anni abbiamo assistito a una crescita esponenziale del numero di attività di compro oro che si è trasformato in un vero e proprio fenomeno.

Alcuni di essi hanno differenziato la propria attività anche con il compro argento, compro/vendo monete e preziosi in genere.

Stanno nascendo anche numerosi siti sul web, che forniscono una quotazione puntuale online del prezzo dei metalli e consentono anche un calcolo veloce della somma che si andrà a percepire tramite la vendita, offrendo l’opportunità di bloccare il prezzo per quel giorno, e avere il tempo di effettuare il pagamento della merce acquistata.

Una stima recentissima (luglio 2013) dell’Eurispes, il noto Istituto di ricerca e statistica, parla di circa 28.000 attività aperte su tutto il territorio nazionale. I punti vendita di riconoscono molto spesso come affiliati a vari network o catene in franchising.

Nati spesso anche come alternativa imprenditoriale a basso investimento ed alto potenziale da parte di persone che avevano precedentemente perso il loro lavoro, i compro oro sono in possesso di regolare licenza rilasciata dalla Questura del luogo per la vendita e l’acquisto di oro, argento, sia all’ingrosso che al dettaglio, e per ritirare oro e preziosi da privati in cambio di un corrispettivo in denaro.

Il giro d’affari complessivo annuo è di tutto rispetto ed è stimato intorno ai 10 miliardi di euro. La presenza, quasi invasiva, è omogenea in tutta Italia.

Il numero maggiore di attività si registra in Lombardia, con la Toscana al secondo posto, seguite da Piemonte, Lazio, Veneto, Marche, Calabria, Puglia, Sardegna, Emilia Romagna, Campania e Sicilia.

La città con la maggiore presenza in assoluto di punti vendita è Roma, seguita da Milano, stando ai dati del momento che però sono soggetti a frequenti aggiornamenti.

Queste attività hanno generato, specialmente all’inizio e per un po’ di tempo, una certa diffidenza nelle persone, dovuta alla poca dimestichezza della gente comune con i banchi metalli e alla proliferazione del numero di attività che molti giudicavano sospetta.

Si ipotizzavano traffici di refurtiva proveniente da furti e attività illecite, attività di strozzinaggio e usura e, soprattutto, attività legate alla criminalità organizzata sotto forma di riciclaggio di denaro di dubbia provenienza.

I fatti, tuttavia, e le indagini condotte da più parti, dimostrano che non è così e che, quando si è verificato qualche caso del genere, non si trattava di un fenomeno diffuso e usuale, ma dell’iniziativa criminale di singoli individui o di frodi fiscali circoscritte.

L’Associazione Nazionale Tutela Compro Oro, nata recentemente, ha rilevato che, durante il 2012, un consistente 9% di italiani ha fatto ricorso al proprio compro oro di fiducia.

Quasi l’80% degli intervistati ha dichiarato di preferirli di gran lunga alle banche per la facilità e l’immediatezza con cui avvengono le transazioni e per l’assenza della burocrazia e della lentezza nelle procedure con cui vengono erogate anche somme esigue di denaro da parte degli istituti di credito.

La crescita esponenziale di questi punti vendita è dovuta anche al rialzo straordinario (+116%) del prezzo dell’oro negli ultimi 5 anni, prezzo che varia a seconda della caratura e viene stabilito di ora in ora.

Chi avesse acquistato oro a 250 dollari l’oncia nel 2005 e lo rivendesse oggi a 1330 dollari l’oncia avrebbe realizzato un profitto assolutamente interessante.