Prezzo Oro Usato, Come Vendere Al Meglio?
Se avete a disposizione del denaro, anche una piccola quantità, e volete investirlo dovete assolutamente pensare al mercato dei metalli preziosi, in particolare all’oro.
Si sente dire spesso come questo materiale sia un bene rifugio e, come vedremo nelle righe che seguono, non è un luogo comune.
Chi fa la scelta di inserire nel proprio portafoglio di piccolo e medio investitore l’oro fisico, fa una scelta in grado di resistere alle fluttuazioni della borsa e che può rivelarsi decisiva in momenti di difficoltà economica come quello che stiamo vivendo.
Per investire in modo vantaggioso è però bene conoscere almeno i rudimenti del mercato, in modo da poter individuare il momento adatto per inserirsi in esso e sfruttare a proprio vantaggio la migliore quotazione dell’oro.
Partiamo dal funzionamento del mercato, che già di per sé è molto significativo.
Dal 2004 l’oro non è più quotato in Borsa, non è cioè soggetto alle contrattazioni tipiche di titoli azionari e simili, ma è comprato e venduto in un mercato che mette in contatto cedente e cessionario direttamente, senza la necessità di intermediari.
Non risente quindi delle negatività diffuse dovute alla crisi finanziaria.
Le contrattazioni avvengono a flusso pressoché continuo: l’oro è scambiato 24 ore su 24 in tutto il mondo, con la conseguenza che chi decide di investire o disinvestire e recuperare liquidità, lo può fare facilmente.
Ovviamente la prima conseguenza è che non esiste un parametro paragonabile al prezzo di chiusura.
Nel comprare e vendere oro la quotazione viene quindi stabilita ricorrendo ad altri metodi, tra i quali il più noto e rilevante è il fixing, cioè il prezzo all’oncia, fissato due volte al giorno dalla Borsa di Londra.
Può stupire che un dato così importante sia in mano ad un gruppo di persone determinate, ma è ormai dall’inizio del XX secolo che questo Istituto si occupa non solo di fissare un prezzo di riferimento, ma anche e soprattutto di calmierare il mercato.
Altri elementi che incidono sul prezzo dell’oro sono rintracciabili nel volume degli scambi e nei tempi con cui questi avvengono.
A tale proposito si ricorre ad una terminologia specifica per indicare gli scambi immediati prezzo contro oro e quelli a termine: rispettivamente si parla di spot price o futur price.
A meno che non vi affidiate a grandi società autorizzate, è bene tenere presente che la contrattazione prevede che acquirente e venditore si assumano in proprio e per intero tutti i rischi connessi alla transazione, ivi compreso quello del credito.
Sul mercato dell’oro operano, e hanno un ruolo molto importante nella movimentazione del bene, grandi società che gestiscono in nome e per conto dei clienti l’acquisto o la vendita del metallo prezioso, sia sotto forma di lingotto, che di monete da investimento.
Le grandi quantità gestite da questi soggetti incidono per forza di cose sul già citato spot price. Alcune sono ormai delle vere e proprie istituzioni del settore tanto che si tiene conto del prezzo da loro determinato.
Tra le più note vi sono Bullion Vault e Kitko. La prima ha il suo quartier generale a Londra dal 2005 ed è sostenuta interamente da capitale privato, anche se può annoverare tra le partecipazioni quella del World Gold Council.
Tramite una piattaforma internet molto nota permette lo scambio peer – to – peer di oro e altri metalli preziosi.
La Kitko è invece canadese, anche se ha uffici in ogni parte del mondo ed è accreditata tra i più grandi rivenditori di oro, nonché tra i migliori fornitori di servizi ad esso legati, quali l’affinatura e l’analisi organolettica.
In entrambi i casi è bene tenere presente che i clienti non possono agire per proprio conto, ma devono sottoscrivere l’apertura di un conto e sottostare ad attente verifiche da parte degli amministratori per accedere alle opportunità concesse da questi intermediari.
Anche le loro quotazioni si basano comunque in via principale sul fixing di Londra.
Come è possibile capire anche solo guardando il suo andamento su uno dei siti specializzati, il valore dell’oro non è mai definibile con un prezzo fisso, se non riferito ad un dato momento.
Coloro che si occupano del commercio dell’oro, in particolar modo se si tratta di oro lavorato, oltre agli indici visti, prendono in esame anche lo spread, ovvero la forbice che esiste tra il valore del metallo contenuto nell’oggetto e il prezzo negoziato, determinando quindi il rapporto tra il prezzo domandato (Ask Price) e quello offerto (Bid Price).